Quando ad un politico italiano si
toccano il potere, il consenso, la poltrona, la fedina penale,
dobbiamo ammettere che si trasforma da miope lumaca in ghepardo dagli
occhi di falco. E' il caso della Riforma sulle intercettazioni che da
strumento di indagine per giungere ad una verità penalmente
perseguibile sembrano essere diventate più pericolose e dannose
dello Spread. Il Governo, e in particolar modo il PD e il NCD,
vorrebbero potare i rami del problema diminuendo di un buon 60% i
fondi a disposizione dei Magistrati per le indagini. Ogni volta che
una forza politica di governo della seconda Repubblica perde i pezzi
per effetto di avvisi di garanzia o sentenze ecco affacciarsi
all'orizzonte dell'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri o
dell'aula parlamentare una discussione sul tema scottante delle
intercettazioni. Anziché analizzare l'efficacia di tale strumento
come prevenzione e repressione di reati che dovrebbero rappresentare
priorità nella politica di ogni buon amministratore della cosa
pubblica, essa ottiene il biasimo di quasi tutto l'arco parlamentare
ed una spinta alla legiferazione in merito che non ha eguali.
L'intercettazione telefonica è, per ogni comune mortale, un sistema
grazie al quale gli inquirenti (spesso) posson leggere i “pizzini”
che uno o due indagati si scambiano. Mi spiego meglio, se per
commettere un reato una persona ha bisogno di scambiare informazioni
in tempo reale con qualcun altro e usa un certo tipo di strumento, è
logico e sensato che chi deve indagare sia dotato di strumenti di
vigilanza ed intercettazione che possano consentire di scoprire la
verità dei fatti. A meno che l'obiettivo perseguito dalla politica
non vada in tutt'altra direzione...
L’ex Tenente della Polizia di Chicago Jonathan Perry è tornato e la sua nuova indagine è più pericolosa della precedente.Siete pronti a reggerne il peso?
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martedì 31 marzo 2015
giovedì 19 marzo 2015
Dio Mio Io...
Tunisi. Strage al Museo del Bardo. Diciassette turisti e due tunisini morti, una quarantina sono i feriti. Il rilievo è statistico. I morti non hanno colore o nazionalità. Sono vite che vengono a mancare e basta. E chi pensa che uccidere nel nome del suo Dio sia cosa buona e giusta non è umano. E nemmeno un animale. Un carnivoro predatore non dispensa la morte. Spegne la sua fame. Ancora per un altro giorno.. E Dio, se esiste, di cosa può avere fame? Di sangue? Di carne? Non è mica un animale. Non è mica un uomo. Se lui è Dio ha tutto il sangue e la carne che vuole e pensare che abbia bisogno di riprendersi il nostro è stupido, cinico e folle. Ed è anche un insulto alla sua potenza. Cosa ci fa credere che un essere così potente da creare l'universo non sia in grado di punire direttamente chi lo ha offeso ed abbia bisogno dell'aiuto di mani di fedeli credenti? E' ovvio che non è Lui ad avere bisogno di soldi, armi, martiri e omicidi ma degli umani che hanno trovato comodo ed efficace manipolare e plagiare delle persone per raggiungere dei risultati POLITICI ed ECONOMICI. E' anche ora di smettere di chiamare l'assassinio, la strage col nome di terrorismo. Ciò che spaventa è la totale mancanza di senno in chi uccide pensando di essere il Dio che dice di voler difendere. Se esiste, mi ripeto, Egli sa benissimo che farà dei doni agli uomini. Ai soldati, ai generali, molto probabilmente non darà nulla. Piangerà soltanto, pensando che Lui, il padrone del Tempo, con loro, ne ha perso tanto. Forse anche troppo...
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