Il problema dell'immigrazione dal Nord
Africa è figlio legittimo (diretta conseguenza) delle scelte
neocolonialiste dell'Onu, delle multinazionali, di un po' tutti i
Paesi industrializzati e di quelli emergenti. Le guerre fatte, quelle
fatte fare o foraggiate di denaro o armi in quella zona del mondo
hanno dato origine a sofferenze e migrazioni, fughe da morte certa e
cruenta. Questo tipo di politica, aggressiva e coloniale, ha derubato
le popolazioni africane e mediorientali privandole delle proprie
materie prime o sventrando interi territori, non ha migliorato la
situazione economica dei cittadini europei concentrando le enormi
ricchezze in poche mani, ha ucciso tantissima gente ne ha mutilati
altri e reso ancor più poveri milioni e milioni di esseri umani,
creato seri grattacapi ai Paesi del Mediterraneo, preparato terreno
fertile per il terrorismo internazionale e la propaganda dell'ISIS
favorendo la sua campagna di reclutamento. Anni di presunto contrasto
al Terrore e di azioni di Polizia Internazionale hanno mostrato il
vero volto della Guerra e della violenza: la spoliazione dei più
elementari diritti umani. In qualunque modo pensiamo di uscirne non
lo faremo senza pagare un alto costo di vite umane. Da una parte ci
sarà l'ISIS o qualunque organizzazione criminale che intenderà
usare il naturale malcontento di una fetta di popolazione mondiale
che è stanca di sentirsi oppressa senza aver la possibilità di
reagire. Dall'altra ci sarà un'invasione incontrollabile che
comporterà altri tipi di pericoli, problemi e insoddisfazione. In
qualunque modo si cascherà, si cascherà male. E sarà anche un po'
colpa nostra. La lezione storica di due guerre mondiali ravvicinate
nel tempo, tra gli stessi avversari e per i medesimi motivi, non è
stata sufficiente ad impedirci di commettere gli stessi errori del
passato. Anzi, li abbiamo migliorati...
L’ex Tenente della Polizia di Chicago Jonathan Perry è tornato e la sua nuova indagine è più pericolosa della precedente.Siete pronti a reggerne il peso?
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venerdì 24 aprile 2015
sabato 11 aprile 2015
I mangiapeccati
Reso
noto ai più dalla Marvel Comics nel fumetto di Spider Man, il
"Mangiapeccati", in alcune culture,
rappresenta una vera e propria
leggenda. Si narra che quando muoia una persona, il suo corpo venga
ricoperto di frutti e altri generi commestibili. Il cibo è un'icona,
un simbolo, e rappresenta i peccati commessi dal defunto.
Un membro della comunità, il Mangiapeccati appunto, si occupa di
consumare gli alimenti, mondando così l' anima del caro estinto.
Partendo dal presupposto che i contribuenti italiani sono tutti
ladri, Equitalia e l'Ufficio delle Entrate si comportano proprio
così, epurando il corpo di ogni cittadino di tutte le tentazioni e
proprietà terrene che possono corrompere le sue carni. Il frutto
dell'Albero della conoscenza, incautamente divorato da Adamo ed Eva,
da cui risale il nostro peccato originale, va restituito con
abbondanti interessi. L'infrazione commessa nel disobbedire al
divieto impostoci da Dio deve essere punita severamente e i
“Mangiapeccati” occupano un ruolo importante per la nostra vita
corporea e spirituale. Sì, è vero, alcuni uomini sembrano non
conoscere l'ira funesta del castigo divino e parrebbe che possano
compiere ogni sorta di delitti restandone impuniti ma questa storia
nasce da un semplice errore di fondo. Per commettere un peccato
occorre che ci sia la volontà di farlo e chi esce indenne dal
giudizio della colpa è solo perché ha fatto degli sbagli sì... ma
“a sua insaputa”.
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