


La guerra mediatica (tra poveri) tra i sostenitori dell'immigrazione nordafricana e i costruttori delle grandi muraglie si è arricchita di un nuovo capitolo. Pare che in base a qualche calcolo statistico di parzialissima interpretazione per poter pagare le pensioni (agli italiani come agli europei in genere) occorre un aumento della popolazione che la bassa o nulla natalità mette a serio rischio. Ne conseguirebbe che, per la nostra stessa salvezza, l'Europa deve favorire l'ingresso di manodopera straniera, più capace di noi a fare figli in buona sostanza. Il dato (confutabilissima) non tiene minimamente conto del fatto che anche gli italiani, se supportati economicamente da un welfare paritario con quello raggiunto di diritto da un extracomunitario, metterebbero al mondo figli. Cosa che al momento non si sognano di fare in quanto riescono a malapena, con due stipendi, a sopravvivere e, forse, pagare le tasse, mantenere quel sistema di redistribuzione del reddito che toglie loro denaro per darlo proprio a coloro che si affacciano per la prima volta al nostro sistema/Paese. Credete veramente che dando 350/400 euro al mese (due anni fa si parlava di 900) a chi ospita un profugo risolva il problema (e i costi) dell'immigrazione per guerra e fame? Cioè, le grandi potenze militari del mondo continuano a buttar bombe in questi territori, a creare e rovesciare regni e tiranni, a far esplodere un fenomeno migratorio di massa (più che ovvio) per poi rigettarlo su cittadini inermi, tolleranti e disinformati che ne pagano i costi con debiti, lavoro e sacrifici. In questo circolo vizioso, la classe politica e i grandi potentati economici non riescono nemmeno a mantenere i loro territori in sicurezza da attentati terroristici. La gente comune è sempre tra l'incudine ed il martello con l'unico potere di discutere chi deve sferrare il colpo. Mala tempora currunt...
Pier Giorgio Tomatis