In un secondo si può iniziare a
dare un bacio al/la partner, accarezzare il proprio animale da
compagnia, decidere di chiamare un amico o parente lontano che non si
vede da anni e col quale non si hanno più rapporti. Basta per
modulare il suono della propria voce mentre stiamo alterandoci in una
discussione o per scegliere di tacere e di ascoltare le istanze di
chi ci sta vicino.
Un secondo è quanto è sufficiente
per decidere di fare qualcosa. Un secondo non può essere per sua
natura un tempo da riflessione ma è logico che esso appartenga
all’azione pura.
Quante cose si possono fare in
questo lasso di tempo? Einstein sosteneva che più inportante della
conoscenza è la fantasia. Aveva perfettamente ragione. Il limite che
diamo alle cose che si possono fare in un secondo è determinato
dalla nostra fantasia del pensarle.
Un secondo è più che sufficiente
ad un politico per votare SI ad una legge che impone una tassa per
quegli immobili sfitti che i proprietari lasciano vuoti piuttosto che
ridurre le proprie pretese, ad un’altra che riprenda lo spirito
rooseveltiano e imponga a chi detiene una quota di mercato che eccede
il 20% un aumento progressivo dei balzelli per quell’eccedenza sino
ad arrivare alla soglia del 90%. Un secondo è ciò che separa il
pensiero dall’azione per rivoluzionare il nostro mondo post
industriale distrutto dal concetto stesso di “rapporto
trimestrale”. Le Borse degli Stati sono aperte 5 giorni la
settimana e per dare un senso ai movimenti di denaro i CDA chiedono
agli Amministratori Delegati di ragguagliar loro lo stato
dell’azienda ogni 3 mesi. In 90 giorni il massimo dirigente di
un’azienda deve saper creare utili da offrire in pasto agli squali
affamati del CDA. In 90 giorni nessun progetto industriale ragionato
può prender corpo e dar frutti. Però in un secondo si può decidere
di tenere aperte le Borse un solo giorno la settimana e allontanare
nel tempo i rapporti che diverrebbero esecutivi ogni 15 mesi. Si
tratta di un tempo sufficiente per rivoluzionare la propria azienda,
legarla di più ai progetti ed ai prodotti, slegarla dalle valute e
dalla finanza pura. Un secondo è importante anche per Angela Merkel.
E’ ciò che la separa dalle sciocchezze e dalla testardaggine, dal
razzismo e dal nazionalismo.
Un secondo è una parte della nostra
breve vita e dovremmo averne cura come fosse una persona cara.
Un secondo è ciò che divide il mio
dito dal tasto invia per questa mail. Come capire quale scelta avrò
fatto? Spendendo bene un solo altro secondo…